Se si viaggia nel Margondàr, a sud est dell’Awrasùhre - il grande mare interno dell’Erondàr - e si abbandonano le vaste
distese coltivate per dirigersi verso le foreste che estendono ai piedi della
cordigliera meridionale, non è raro incontrare le ragazzine Gahriné che
pascolano i loro “piccoli”. La pacifica e colorata popolazione semi-nomade dei Gahriné
attribuisce grande importanza al ruolo materno della donna ed educa le bambine
alla maternità sin dalla più tenera età. Verso i sei anni, alle bambine viene affidato
un cucciolo di smærdjass, un mammifero
onnivoro locale di indole estremamente mite, che loro devono accudire giorno e
notte, portandolo al pascolo, badando alla sua igiene, curando la sua salute e
proteggendolo dai pericoli del mondo esterno. Ogni bambina chiama il suo cucciolo
“il mio piccolo”, esso diventa a tutti gli effetti un membro della famiglia e
lui e la sua “piccola madre” diventano inseparabili. Questo animale raggiunge
presto dimensioni ragguardevoli, fino ad arrivare alla stazza di un grosso
verro e inizia subito a dare problemi alla padroncina. Lo smærdjass, infatti, è uno degli animali più deficienti che si
possano incontrare in tutto l’Erondàr; la sua stupidità è abissale e pari solo alla sua
prolificità, unica cosa che spiega come mai questo ottuso erbivoro non si sia
ancora estinto. Ha una memoria cortissima e non è in grado di fare tesoro delle
sue esperienze, per cui ha una spiccata tendenza a cacciarsi in ogni tipo di
situazione pericolosa: precipita nei dirupi, finisce sotto gli zoccoli dei
cavalli o sotto le ruote dei carri, affoga in poche braccia d’acqua, va a
rovistare nei campi coltivati scatenando l’ira degli agricoltori locali, cade
vittima dei predatori che sono ghiotti della sua carne grassa e saporita e che
lui non identifica come potenziali pericoli, proprio perché totalmente cretino.
Riuscire ad accudire questo animale è comprensibilmente un compito molto arduo
per le ragazzine Gahriné che passano la giornata e parte della notte a tirare
fuori dai guai i loro “piccoli”. Al raggiungimento della pubertà, le ragazze e
gli animali, ormai adulti, vengono separati, con grande sollievo delle “piccole
madri”; questo importante rito di passaggio viene celebrato con una grande
festa dove lo smærdjass viene
allegramente macellato, fatto arrosto e consumato dall’intera comunità.
Siete dei miti!
RispondiEliminanon vedo l'ora di leggere Dragonero
Bellissimo aggiornamento! Mi chiedo quanti di questi animali giungano alla maggiore età delle "mamme", e quanti vengano invece soppressi prima per disperazione dalle genitrici putative. Se mi avessero affidato una bestia del genere a sei anni penso che sarebbe durata molto poco ;)
RispondiEliminaMi sa che il passaggio alla pubertà di ste poverette era molto ma molto corto...Sto leggendo pubertà su Wikipedia in inglese (quello in italiano è troppo corto) e c'è qualcosa di interessante nel paragrafo "Timing of the onset of puberty" e soprattutto nella sezione di questo "Historical Shift" e poi nel paragrafo "Genetic influence and environmental factors" che si potrebbe adattare allo smærdjass...
EliminaSecondo me avevano pensato ad un sistema per vincolare ("Fidelizzare", diremmo oggi) le ragazzine ai simpatici animaletti. Tipo un sistema punti che, per ogni giorno di vita dello smærdjass, si accumulano vantaggi che portavano poi a doni come Ipad, Casse di champagne ecc
EliminaRealistico, no? ;-)
Magari anche prosciutti di smærdjass...
RispondiEliminaE questo allenamento di pazienza delle poverette le farà essere madri scafate!
Altro che mappa in allegato nel primo numero, questo lavoro di preparazione DEVE essere valorizzato : pagine aggiuntive e redazionali ogni mese? oppure numeri speciali con ampie spiegazioni tipo questo blog? per favore non fatevi limitare alla solita paginetta triste del tipo "...ne vedrete delle belle cari lettori....".
RispondiEliminaDragonero è TANTA roba!!
Martabalena
Ps: e non sono nemmeno un appassionato di fantasy...
Che persone crudeli... mangiarsi il proprio "piccolo"! XD
RispondiEliminaMa...ma è ancora più crudele dell'addestramento degli Immacolati nelle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco...almeno loro il cucciolo non lo mangiavano una volta cresciuto e ucciso...LoL
EliminaMadonna quella roba degli Immacolati non l'ho potuta sopportare. Martin è proprio crudele certe volte. anzi, senza il "certe".
EliminaDivertentissimo!
RispondiEliminaCerto che le Gahriné arrivano prestissimo alla pubertà, con sti smærdjass da accudire...
Ma mi sorgono naturali alcune domande:
1) Se lo smærdjass muore prima del tempo che si fa della bimba, cucinano lei al posto? ;P)
2) Ma quando la ragazza rimane poi incinta di suo ecc ma non c'è mai qualcuno che gli dica: "ehi, tu che sei incinta ti ricordi di quanto era cretino il tuo smærdjass? Beh, i tuoi cuccioli saranno peggio". Questo sicuramente puo' servire per limitare le nascite in tempo di carestia o altri casi in cui è necessario limitare la popolazione.
3) Mancano i dettagli di quel che devono fare le povere bimbe scalze per accudire "normalmente" (= senza problemi dati dalla stupidità dell'infame onnivoro) un essere biologico che ogni giorno produrra' più rifiuti organici del peso corporeo delle suddette bimbe. Bleh...
Ma se le ragazzine non lo volessero sto animale?
RispondiEliminaE se non volessero diventare madri? E se volessero decidere loro del loro corpo e dei loro desideri?
Quante ragazzine Gahriné scappano dalle tribù? Quante donne si oppongono all'indirizzare in questo modo le loro figlie?
Ricordiamo inoltre che nelle popolazioni nomadi terrestri il senso "materno" era molto meno sviluppato che in quelle stanziali, e le comunità intere si occupavano della prole.