lunedì 1 luglio 2013

La cattura dei Rhoyiik.



La prima volta che m’imbattei nei cacciatori dei Sēnlinderhén (il Popolo delle grandi foreste del Suprendàr), non compresi perché si ostinassero a dare la caccia ai grossi e feroci Rhoyiik, uccelli carnivori alti più di tre metri e con artigli che potrebbero facilmente sventare un cavallo. La loro carne è dura e fibrosa e mantiene un pessimo sapore con ogni tipo di cottura; le loro piume lanuginose non sono adatte per fabbricare vestiti, cosa che poi al popolo delle foreste non serve, vivendo in giungle umide e calde. Non capivo perché questi intrepidi cacciatori organizzassero faticose e pericolose spedizioni nell’inospitale Er’el Atant’ar (“il Martello del Sole”), l’immenso deserto che si estende a sud nel Vhâcondàr, alla ricerca di questi giganti dal pessimo carattere. Ne capii il motivo quando soggiornai per un paio di lune presso i Wajeeh, una tra le più amichevoli tribù dei Sēnlinderhén. In realtà essi non uccidono i Rhoyiik ma catturano gli esemplari maschi sui dieci/dodici anni di età, addormentandoli con frecce intinte nel succo di bacche “portasonno”, come le chiamano loro. La pelle dei Rhoyiik è così spessa e i loro muscoli così duri che i dardi dei cacciatori feriscono l’animale solo superficialmente, dando però modo al sonnifero di agire efficacemente. Una volta portati nel Suprendàr, il caldo umido della giungla, così diverso dal caldo secco del deserto, addolcisce i Rhoyiik che possono essere addestrati e utilizzati come cavalcature. Così come per i grandi pachidermi dei Regni Meridionali, non vale la pena catturare i Rhoyiik  da cuccioli e allevarli per un decennio e oltre, in attesa che diventino abbastanza robusti da poter essere cavalcati; è molto più conveniente catturarli in età adulta e addestrarli, considerando che un esemplare in buona salute può raggiungere facilmente i trenta anni di età. I Wajeeh hanno da molte generazioni intrapreso un fiorente commercio con le satrapie berbere del Vhâcondàr, a cui forniscono corsieri perfettamente addestrati, infaticabili e terribili nelle battaglie campali. Ricordo che, quando i Wajeeh mi fecero montare uno dei loro Rhoyiik, nella giungla venimmo attaccati da un giaguaro che avevamo involontariamente disturbato; la mia cavalcatura lo fece a pezzi con gli artigli e il becco, senza darmi nemmeno il tempo di estrarre la spada!