Disseminate
in tutto l'Erondàr,
si ergono delle misteriose vestigia di un'antica civiltà, scomparsa
da tempo immemorabile; sono sculture di pietra dalle forme e
dimensioni più diverse ma con una caratteristica comune: se
strofinate con delle pietre levigate, esse “suonano”,
con volume e timbro musicale differenti a seconda del materiale e della forma della
scultura. Le popolazioni locali le chiamano con diversi nomi: “pietre
sonore”, “roccia che canta”, “arpe dei troll”
e non c'è regione, anche la più selvaggia e disabitata, dove non vi sia almeno uno di questi manufatti. Nessuno sa da chi e come siano
state costruite né saprebbe come rifarlo e nessuno conosce lo scopo
per cui esse vennero create. La vulgata attribuisce queste
affascinanti opere alla leggendaria civiltà degli Ubiqui,
che i miti più antichi raccontano abitasse il mondo in tempi
remoti, prima dell'arrivo nell'Erondàr delle Quattro
Razze, quando persino
quella degli elfi era una stirpe giovane. Degli Ubiqui
non si sa quasi nulla; non esiste alcuna raffigurazione di questo
popolo, non si sa da dove provenisse e perché sia scomparso; gli studiosi dubitano persino che sia veramente esistito. Le leggende
raccontano che essi si spostavano ovunque volessero “trasportati
dal canto delle pietre”
ma nessuno sa cosa questo significhi.
Wow mi sono letto tutti gli articoli, è un po come seguire le avventure di Ian su Dragonero e vedere il suo diario qui. Fantastico continuate così!!!
RispondiEliminamagari qualche link alle pietre sonore reali?
RispondiEliminahttp://www.leccesette.it/dettaglio.asp?id_dett=7321
Great reaading your blog post
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