lunedì 3 settembre 2012

Bei Baffetti



Questa bizzarra scultura è una testa votiva delle popolazioni Beheree  che popolano la costa a sud di Solian. Di sculture e immagini votive ne è disseminato l’Erondàr ma questa è una della mie preferite. Un po’ perché è sulla strada che conduce alla mia città e così quando la incrocio, di ritorno dalle mie missioni, mi sembra di sentire già aria di casa; un po’ per la sua aria buffa, con quei baffi arricciati e l’aria seriosa e saccente. Le popolazioni locali l’hanno adottata, chissà perché, come pietra votiva per ingraziarsi i favori dei khame per un buon matrimonio, buona salute e fertilità. Le ragazze in età da marito, nei giorni di festa,  vi portano monili d’osso e di legno per trovare marito e, spesso, i loro desideri vengono esauditi poiché scapoli navigati e giovani di belle speranze conoscono il luogo e vi si appostano per fare cernita delle ragazze più belle. Il posto è anche presidiato dalla forza pubblica repubblicana perché sovente vi scoppiano risse per la contesa di una fanciulla particolarmente attraente, zuffe furibonde delle quali il povero Lai Lethoi (che in lingua locale vuol dire “bei baffetti”)  porta sul viso diversi ricordi. La donna che vi ho ritratto accanto, con il bambino nella fascia e il cesto di offerte alimentari, era lì per pregare Lai Lethoi di essere meno “generoso” con lei. Dopo il sesto figlio – mi disse – aveva assolutamente bisogno che i khame concedessero i loro favori a una famiglia meno  numerosa.

6 commenti:

  1. quando inizia la serie regolare?

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  2. Ciao, la serie si presenta alla grande! Complimenti!

    Quando ho comprato il romanzo a fumetti, mi era talmente piaciuto che ho sperato che il secondo romanzo fosse un seguito del primo o che si facesse la serie regolare.. c'è voluto un po' ma sono stato finalmente sono stato accontentato :-)

    Ho alcune domande, sempre sia possibile avere una risposta:

    1) Come sarà strutturata la serie? saranno albi mensili? Autoconclusivi o ci sarà una continuity più o meno serrata?

    2) Questa è più che altro una perplessità... come mai la scelta di nomi "non italianizzati"? Erondar,Vhacondar, ecc.. magari è solo una questione di abitudine, ma faccio confusione rispetto a nomi come ad esempio "Golasbarrata" e "Mare della Brezza".

    3) Nel primo romanzo, trovo ci sia molta somiglianza con la (bellissima) serie tv "Il trono di Spade" (e quindi con i romanzi di George R. R. Martin)... l'idea del "Vallo", degli ascensori meccanici, ecc.. sono mica stati ispirati da questi libri? :-)

    complimenti ancora!

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    1. Ciao Piero. Grazie innanzitutto per i complimenti!

      La serie sarà strutturata in albi mensili nel classico formato Bonelli di 94 pagine. In linea di massima saranno storie autoconclusive, o singole o doppie, salvo i primi 4 numeri che saranno una unica, grande storia di apertura, scritta a 4 mani da Enoch e Vietti e disegnata tutta da Giuseppe Matteoni che curerà anche le copertine. La continuity ci sarà, ma non in modo pressante e molto incentrata sui personaggi e sulla loro crescita più che sulle trame. Sono previste, ogni tanto, delle saghe di due o tre storie che racconteranno eventi importanti per i personaggi e per il loro mondo.
      I nomi dei luoghi sono scritti e usati talvolta in lingua "antica" e talvolta in lingua "popolare" o "comune". L'idea è comunque quella, per la serie, di utilizzarli maggiormente in lingua "comune" e lasciare la lingua "antica" solo ove servisse per questioni di protocollo o per particolari mappe.
      Dragonero è nato, come progetto, 15 anni fa. La somiglianza con la serie tv "Il trono di spade" è casuale. Il nostro vallo si rifà alla Grande Muraglia Cinese, come concetto e al Vallo di Adriano. L'intero progetto prende i suoi spunti (architetture, usi, costumi, uniformi, armi, unità di misura, cibi e via dicendo) per la maggior parte dalla storia, soprattutto dal periodo che va dall'anno 800 al 1200, sia per l'Europa che per il resto del mondo e vedremo le differenze, nella serie, durante i viaggi di Ian e Gmor!

      un caro saluto

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    2. Wow!
      Grazie per le risposte!
      Certo che con tutte queste anticipazioni, sarà dura dover attendere ancora 9 mesi!! :-)

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  3. La testa di Msecke Zehrovice! Era anni che non la vedevo. Scultura celtica, compariva sulla copertina del "Mistero dei celti" di Gerhard Herm, in una vecchia edizione. Citata nel testo come modello per Asterix...

    Questo suggerisce che altri manufatti siano presi o ispirati da varie parti! Comincia la caccia!
    (La statua del dio sommerso mi ricorda una certa statua indù di Shiva coinvolta in un'inondazione, le lame erranti non so più se derivano da Buzzati, Tanguy o Mattotti...)

    Ssaluti

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